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Archivi

02. Archivio dell'Università della Riviera 1365 (in copia settecentesca)-1818

Tipologia: Subfondo / Fondo aggregato

Arco cronologico della documentazione: XIV sec. - XIX sec.

Istituto di conservazione: Comune di Orta San Giulio
Titolo originale:

Titolo attribuito: 02. Archivio dell'Università della Riviera 1365 (in copia settecentesca)-1818

Consistenza:
28 serie, 312 unità fascicoli e registri

Note aggiuntive:
L'antica Università della Riviera di San Giulio d'Orta era una struttura territoriale sovracomunale di livello superiore, di cui facevano parte tutte le comunità che dipendevano dalla signoria spettante al vescovo di Novara. Le origini della signoria episcopale della Riviera risalgono al Medioevo. Il Vescovo di Novara era Conte della Riviera di San Giulio, Gozzano, Pieve e Signore di Soriso. La Riviera si distingueva in Riviera Superiore, che aveva come capoluogo Orta, e Riviera Inferiore, che aveva come capoluogo Gozzano. La Riviera Superiore a sua volta, rispetto al lago d'Orta su cui si affaccia ed all'isola che ne rappresenta il centro, era divisa in Orientale ed Occidentale. Le comunità che facevano parte della Riviera Superiore erano : Orta, Isola e Vicinato, Ameno, Armeno, Pogno e Prerro, Cesara e Colma, Artò e Centonara, Miasino, Nonio, Alagna Briallo, Arola e Pianezza, Boleto, Berzonno, S.Maurizio d'Opaglio, Pella, Grassona, Coiro, Brolo, Crabbia, Carcegna, Alzo e Piana, Vacciago, Pisogno, Lortallo, Pettenasco . Le comunità della Riviera Inferiore erano : Gozzano e Pieve, Soriso. Ogni singola comunità aveva una vita amministrativa sua propria, con un consiglio detto 'Vicinanza ', e partecipava all'amministrazione della Riviera inviando i rappresentanti nominati al Consiglio della Riviera Superiore ed al Consiglio Generale. L'amministrazione del piccolo stato episcopale era affidata ad un Consiglio Generale, che si radunava annualmente in Orta e che si occupava delle problematiche comuni a tutta la Riviera, ad un Consiglio della Riviera Superiore, con sede in Orta anch'esso, e ad un Consiglio della Riviera Inferiore con sede a Gozzano. Le adunanze del Consiglio Generale e del Consiglio della Riviera Superiore (nonché quello particolare della comunità di Orta ) avevano luogo nella piazza centrale di Orta " in domo iuris comunitatis Orte " ( come si rileva dagli ordinati più antichi ) . Nel 1582 viene costruito il Palazzo della "Universitas" che diventa la sede preposta alle riunioni dei due consigli. L'attività dei due consigli è attestata dai registri degli atti e dei verbali redatti dal cancelliere presenti in archivio, dai verbali sciolti, dalle lettere indirizzate ai consiglieri e destinate ad essere lette in consiglio. Anticamente la documentazione dell'Università della Riviera, oltre che quella della comunità di Orta, era custodita in un armadio particolare del primo Seicento collocato in una piccola sala al piano superiore del Palazzo edificato nel 1582. L'armadio " di suggestivo valore emblematico, solida fattura, fornito di tre serrature e recante l'iscrizione: " Archivum communitatis oppidi Ortae ", che lo designa quale arca della memoria ( e delle ragioni ) del Comune "), è conservato nella Sala di Rappresentanza della sede municipale di Villa Bossi. La Riviera possedeva un corpo statutario risalente alla sua stessa costituzione in giurisdizione episcopale. Gli statuti originali sono andati perduti, ma rimane la citazione della loro esistenza nei più antichi che ci sono pervenuti cioè quelli fatti promulgare il 26 novembre 1343 dal Vescovo Guglielmo Amidano ( 1342-1356 ). Il documento più antico rinvenuto in archivio è un codice statutario mutilo del 1473 che contiene decreti e statuti dati dai vescovi su varie materie. Il luogotenente del Vescovo in Riviera era il Castellano che risiedeva nel castello dell'isola. Nominato dal Vescovo, lo rappresentava esercitando il potere in suo nome. Amministrava la giustizia in prima istanza sulla base degli statuti generali della Riviera e di quelli particolari delle varie comunità facenti parte di essa. La signoria vescovile nel corso dei secoli dovette subire tentativi di conquista e di infeudazione, molestie e vessazioni. Nel tardo Quattrocento, con le pretese della vicina signoria di Milano, e nel Cinquecento, i privilegi della Riviera vacillarono. I vescovi cercarono dalle autorità sovrane continue conferme e riconoscimenti della giurisdizione vescovile sulla Riviera, e la popolazione, per mezzo dei suoi organi istituzionali di rappresentanza si adoperò per difendere e salvaguardare le prerogative e i diritti dello staterello feudale. Numerose sono le informazioni e le memorie, rinvenute in archivio durante il riordino, che attraverso degli excursus storici permettono di ricostruire i passaggi più significativi della storia della Riviera. Una parte consistente di documentazione riguarda la lite secolare vertita tra Regio Fisco dello Stato di Milano, i vescovi di Novara e gli uomini della Riviera principalmente sulla questione dell'alto e supremo dominio della Riviera e su altre contese subordinate a questa. A seguito di questa lite derivarono due convenzioni stipulate tra il vescovo ed il Regio Fisco di Milano : quella del 6 febbraio 1615 e quella del 28 settembre 1647. Con la prima convenzione viene riconosciuto il potere supremo al ducato di Milano e al vescovo la signoria a pieno diritto e la giurisdizione sulla Riviera di San Giulio e Orta, Gozzano, Pieve e Soriso.Al vescovo spettano le nomine di ufficiali e giudici, l'amministrazione della giustizia, tranne la pena di morte, i regolamenti civili e commerciali, gli statuti, le cariche notarili, la tutela dei mercati ecc. E' l'unico a poter imporre tasse e imposte; in Riviera non si pagherà la tassa sul sale, si avrà libertà di traffici e commerci esterni senza dazi. Quella del 1647 è una transazione tra ducato di Milano ed il vescovo : il re come duca di Milano riconosce di non avere diritto di superiorità o di alto dominio sulla Riviera, il vescovo viene riconosciuto come supremo signore della Riviera in cambio della corresponsione di un forte tributo alla regia camera ducale ( lire centomila imperiali ). La convenzione non fu approvata dalla autorità pontificia. Nel 1721 Il Senato dichiarò nulla la transazione che non aveva avuto ratifica . Nel corso del Settecento le circostanze politiche portarono ad un indebolimento del potere dei vescovi. Nel 1767 i Savoia divennero i signori della Riviera. Con la convenzione del 15 giugno 1767 il Vescovo di Novara Marco Aurelio Balbis Bertone cede al re Carlo Emanuele III di Savoia il supremo dominio della Riviera, conservando il feudo ed il titolo di Principe di San Giulio d'Orta. Nel periodo napoleonico la Riviera diventa parte del Dipartimento d' Agogna, distretto d'Arona, cantone V, e Orta diviene il capoluogo cantonale. Vi è qualche documento in archivio relativo al ripristino dell'amministrazione della Riviera con il suo Consiglio Generale, avvenuto a seguito del regio decreto del 21 maggio 1814. La vita della piccola signoria vescovile dopo la Restaurazione fu breve. Con la convenzione del 18 luglio 1817 la Diocesi di Novara, nella persona del cardinal Morozzo, rinuncia ad ogni diritto feudale e giurisdizionale riconosciutole dalla convenzione del 1767 a favore del re sabaudo Vittorio Emanuele I. La convenzione fu approvata dal papa con bolla ( 25 agosto 1817 ) e dal re (con regie patenti del 7 ottobre 1817 ). La Riviera fu dichiarata annessa alla provincia di Novara e divisa nei due mandamenti di Orta e di Gozzano.

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